martedì 14 luglio 2009

Alla fine del Seicento, Robert Kirk, preoccupato di convincere i suoi simili dell'esistenza di fate, gnomi, elfi ed in genere di un mondo che era recepibile solo da chi dotato di una "seconda vista", scrisse “The Secret Commonwealth” (edizione italiana: "Il regno segreto", Adelphi editore, 1980). Una cosa, ad un lettore del XXI secolo, stupisce: il fatto che Kirk creda veramente in quello che afferma, non scrive un fantasy o comunque una narrazione fantastica attento ad esigenze editoriali, (de)scrive ciò che pensa esista realmente.
Ora, penso che queste pagine dovranno essere rivolte - e costruite - da chi ritiene che la lettura, di qualsiasi genere s'intende, possa essere la possibilità di credere in un "regno segreto", abitato da personaggi di ogni tipo: commissari, investigatori, cavalieri, eroi, delinquenti compresi perfino elfi, gnomi, ecc. che hanno in comune di abbandonarsi alla nostra sensibilità per cercare di far accettare la loro "reale" esistenza.
In questi giorni sto' terminando di leggere due libri; un giallo di Simenon, Maigret a New York, ed il bellissimo L'ombra del vento di Carlos Ruiz Zafòn. Ancora qualche giorno e poi ne riparliamo.